Il salvataggio di Bart
Bart è un giovane maschio di Aquila di Bonelli nato questa primavera poco lontano da Catania. Fratello di Lisa, fa parte del gruppo di aquile nate nel 2017 a cui il progetto LIFE ConRaSi a maggio ha potuto applicare dei trasmettitori satellitari. Lo scopo di questa operazione è quella di monitorare quotidianamente gli animali per raccogliere informazioni fondamentali per la conservazione della specie. Infatti ogni giorno i trasmettitori inviano i loro segnali ad una banca dati che gli esperti interrogano ed analizzano. Dopo giorni in cui il monitoraggio quotidiano stava mostrando un’intensa attività di Bart i segnali inviati hanno mostrato una sospetta immobilità dell’animale.
Identificata l’area è scattato immediatamente l’allarme. Una squadra di Ecologia Applicata Italia che sta svolgendo il monitoraggio per conto del progetto LIFE, composta da Stefania Merlino e Salvo Manfrè è partita alla ricerca dell’aquila, immaginando che l’animale potesse essere in difficoltà.
La squadra di soccorso, arrivata sul posto, dopo aver setacciando l’area intorno al punto da cui risultava provenire il segnale del trasmettitore si trova dinnanzi ad una profonda cisterna di cemento armato vuota: Bart era fermo sul fondo, intrappolata all’interno della struttura, dopo un tentativo, per altro riuscito, di predare un piccione. L’aquila era in buone condizioni ma non riusciva a volare via perché la struttura, con le pareti verticali lisce, presentava una corona di lunghi spuntoni di ferro arrugginiti rivolti verso il fondo, che limitavano moltissimo la “luce” della cisterna. I soccorritori, dopo aver realizzato che era necessario eliminare quest’ostacolo con una fune con un nodo a cappio hanno cominciato a piegare gli spuntoni. Il resto della storia non ve la raccontiamo perché è documentata da un filmato. Buona vita Bart!