Aquila di Bonelli muore per elettrocuzione
L’aquila faceva parte del gruppo di 29 individui che, dal 2017, è monitorato dagli esperti del progetto Life ConRaSi. Ogni giorno i ricercatori analizzano i dati trasmessi dai piccoli trasmettitori satellitari GPS per controllare gli spostamenti e studiare il loro comportamento, ed è proprio grazie a quest’attività che gli esperti hanno potuto rilevare l’emissione di segnali preoccupanti che hanno richiesto una tempestiva verifica sul campo. Così la carcassa dell’aquila è stata ritrovata ai piedi di un palo in cemento di una linea elettrica della media tensione.
L’aquila era un maschio nato in provincia di Agrigento nella primavera del 2018. Dal giorno del suo primo volo e fino al giorno dell’incidente, aveva percorso più di 45 mila chilometri, spostandosi prevalentemente tra le province di Agrigento e Caltanissetta. La sua morte è una perdita rilevante per la conservazione della specie, essendo l’animale ormai prossimo alla maturità sessuale. Purtroppo, anche un’altra aquila di Bonelli “siciliana” qualche settimana fa è stata rinvenuta morta per folgorazione, ma in Sardegna. Questo individuo era stato trasferito nel 2019 per contribuire al ripopolamento dell’altra isola, nell’ambito di una collaborazione con ISPRA.
In tutto l’areale di distribuzione dell’Aquila di Bonelli la folgorazione è una delle principali cause di morte. In Spagna gli esperti stimano che l’elettrocuzione causa dal 49,71% al 56,72% dei decessi. Secondo i dati del progetto italo-spagnolo Aquila A-Life in Sardegna dal 2018, anno d’inizio della reintroduzione di Aquila di Bonelli nell’isola, sono già 5 le aquile deceduti per folgorazione su linee elettriche; 14 quelle morti per la stessa causa in Spagna, sempre nell’ambito dello stesso progetto.
E i dati di mortalità si riferiscono ovviamente solo agli individui monitorati attivamente. I ricercatori da tempo denunciano gli effetti pericolosi di alcune linee elettriche sulle specie di più grandi dimensioni, in particolar modo i rapaci. Un problema che anche ISPRA sta cercando di affrontare in Sardegna con la collaborazione di e-distribuzione, mentre in Spagna le attività del GREFA proseguono incessanti su questo fronte.
Anche in Sicilia è indispensabile e urgente l’adeguamento delle infrastrutture elettriche in aree dove è alto il rischio di elettrocuzione. I partner del progetto si augurano che presto si possa dare inizio ad una collaborazione con le società responsabili della gestione delle linee elettriche per minimizzare i danni che queste causano all’avifauna.