Aggiornamento da uno dei campi di sorveglianza
Nelle aree interne della Sicilia le temperature si sono andate progressivamente alzando e per i volontari portare avanti il loro lavoro è stato sempre più duro. Tra carenza di alberi e di altri luoghi ombrosi dove stazionare ed esplosioni di moscerini e mosche, i campisti hanno continuato con abnegazione a controllare le aquile e gli aquilotti. Va rimarcato inoltre che il campo ha avuto una durata maggiore rispetto a quanto preventivato: solitamente dalla schiusa all’involo delle giovani aquile passano tra i 60 e i 65 giorni, questa volta una mamma aquila particolarmente premurosa li ha tenuti più a lungo dentro il nido (fino all’ultimo giorno nel nido abbiamo osservato la femmina adulta imboccare teneramente i due aquilotti)!
Negli ultimi giorni gli aquilotti si esercitavano spessissimo battendo le ali nel nido, con una frenesia che lasciava intendere l’avvicinarsi del sospirato evento. Anche se per chi assiste all’involo l’emozione è fortissima, non ci si immagini un volo maestoso con planate e volteggi…il primo lancio dal nido è più un goffo volo battuto alla disperata ricerca del più vicino posatoio improvvisato, un ramo, una roccia dove l’atterraggio è quasi sempre di fortuna, poi seguono spostamenti zompettando alla ricerca di un punto più favorevole tra le rocce, poi ancora un piccolo volo sgraziato. In questa delicatissima fase i genitori continuano a portare le prede alla prole perché le giovani aquile non sono ancora in grado di cacciare e non lo saranno ancora per un po’.
Gradualmente, da qui alle prossime settimane, i due sbarbatelli impareranno a prendere confidenza col prodigio delle loro ali e la potenza dei loro artigli, e con l’insegnamento dei genitori impareranno i segreti della caccia e del volo. I nostri volontari continueranno a monitorare i progressi degli aquilotti e il buon andamento di questa fase di “svezzamento”, ma ormai una cosa è certa, due nuove aquile volano libere nei cieli siciliani!