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Campo sorveglianza 2018

30 Nov 2018Notizie e racconti

Loddo

Uno dei volontari impegnati nelle attività di sorveglianza (Foto P. Loddo)

In questa fase di relativa tranquillità per aquile, falconi ed avvoltoi, pubblichiamo un breve resoconto del campo di sorveglianza che si è tenuto del 2018 e che ha permesso a due giovani aquile di involarsi senza problemi. Il testo che segue è a cura del Dott. Eduardo Di Trapani, coordinatore delle attività di sorveglianza per conto della Cooperativa Silene.

 

Anche il 2018 è stato un anno positivo per la coppia di aquile di Bonelli seguite dai volontari del campo di sorveglianza del LIFE ConRaSi.

I 2 aquilotti, Gaia e Artiglio, hanno lasciato il nido dopo circa 70 giorni dalla schiusa, avvenuta tra il 4 e il 5 aprile. Per il secondo anno consecutivo due giovani aquile si sono involate da questo sito della provincia di Catania ed è la seconda volta in assoluto che questa coppia, di recente insediamento, porta a termine positivamente la stagione riproduttiva.

Rispetto allo scorso anno, caratterizzato da temperature molto alte già dalla fine di aprile, i quasi 90 giorni di campo sono stati contrassegnati da un meteo variabile, con pioggia e nuvole alternate a giornate di sole.

Dalle osservazioni di campo, caratterizzate come sempre dalle scaramucce con la vicina coppia di falchi pellegrini, dai soliti rapporti “scorbutici” con la colonia di taccole e con i corvi imperiali che nidificano sulla stessa parete, si sono potuti trarre anche interessanti spunti rispetto alla stagione 2017.

La femmina adulta, che quest’anno era alla sua seconda stagione riproduttiva, grazie probabilmente all’esperienza acquisita l’anno precedente ha adottato nuove e diverse strategie nel tirar su gli aquilotti. Va premesso che l’ultimo aquilotto ad involarsi, nel 2017, lo fece dopo quasi 80 giorni dalla schiusa, un tempo certamente maggiore rispetto a quello medio. L’anno scorso la femmina era solita rimanere al nido per lungo tempo, e solo dopo il raggiungimento del primo mese di vita dei pulli ha iniziato a prolungare le sue assenze, dedicando maggior tempo alla caccia con il maschio. Pensiamo che questo atteggiamento possa aver ritardato in qualche modo l’involo dei giovani. Nel 2018, invece, la femmina ha iniziato a seguire il maschio nelle azioni di caccia già dopo 15 giorni dalla schiusa e, anche se, come l’anno precedente, ha continuato a nutrire gli aquilotti anche dopo l’involo, abbiamo assistito a giornate intere (dal 50° giorno in poi) in cui i genitori si limitavano a lasciare al nido la preda, senza fornire alcun ulteriore aiuto ai pulli

nido

Gaia e Artiglio al nido poco prima dell’involo (Foto S. Merlino)

Un altro comportamento osservato di frequente è stato quello dei passaggi radenti degli adulti al nido, con picchiate in cui lambivano la rupe e i pulli osservavano curiosi. Anche questi sembravano comportamenti finalizzati a stimolare gli aquilotti ormai grandi. Ed effettivamente, dopo 70 e 72 giorni, con quasi una settimana di anticipo rispetto agli aquilotti del 2017, Gaia e Artiglio hanno abbandonato il nido, inizialmente spostandosi lungo le cenge e i terrazzi di roccia adiacenti al nido, per poi spostarsi sulla sommità della parete con il primo vero volo della loro vita.

Il campo si è chiuso nella classica fase in cui le giovani aquile tendono a trascorrere le giornate nella vegetazione arborea e arbustiva in prossimità del nido, dove si sentono maggiormente protetti, in attesa di apprendere, con l’aiuto indispensabile dei genitori, le leggi del volo e della caccia, che dovranno saper maneggiare con maestria quando, entro poche settimane, inizieranno la fase di dispersione giovanile nel territorio siciliano, che durerà qualche anno, prima di insediarsi stabilmente in un nuovo territorio.

Il progetto LIFE14 NAT/IT/1017 ConRaSi è realizzato nell’ambito del programma LIFE dell’Unione Europea.

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